Per il Calendario Italiano del cibo oggi, 4 Novembre, è la Giornata nazionale delle Margherite di Stresa.
Scopriamo insieme ad Aifb - Associazione Italiana Food Blogger cosa sono.
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Le margherite di
Stresa sono dei biscotti
tondi con un incavo al centro; la loro forma ricorda il fiore della margherita.
Sono preparate con un impasto ovis mollis realizzato con tuorlo d’uovo sodo, burro, zucchero a velo, farina, amido di mais; l’impasto è aromatizzato con scorza di limone e vaniglia. L’elevata quantità di burro nella preparazione rende i biscotti friabilissimi.
Sono tipici della graziosa cittadina di Stresa, situata in
Piemonte, sul Lago Maggiore. Il
mio viaggio alla scoperta delle margherite inizia quindi su un treno con
destinazione Stresa.
Il treno proveniente da Milano e diretto a Stresa costeggia la
sponda piemontese del Lago. La prima città sul Lago in cui fa sosta il treno è
Arona. Ne approfitto per rendere omaggio al Santo di oggi, San Carlo Borromeo, Cardinale
nativo e patrono di Arona.
San Carlo è ricordato per essere stato un riformatore della chiesa
cattolica e in questo suo progetto di riforma rientra l’istituzione dei
seminari.
Faccio visita al Sancarlone, una statua costruita in onore del
Santo. Il monumento che raffigura San Carlo è alto 23 metri; questo permette di
vederlo anche a lunga distanza. Si dice che abbia ispirato la tecnica di costruzione
della Statua della libertà.
Riprendo il mio viaggio verso Stresa.
Per scoprire chi ha dato origine a questi biscotti, mi reco alla
storica pasticceria Bolongaro, la prima a nascere nel comune di Stresa.
Mi accoglie Giusi, che con competenza e disponibilità mi racconta
una romantica storia legata alla vita della Regina Margherita.
Ed ecco cosa diceva la Regina a proposito di questi biscotti:
"Mi sono vestita degli abiti più sfarzosi e dei gioielli più preziosi, ma
nulla mi rende più appagata delle margherite."
Margherita e le margherite.
C'era una volta una bambina di nome Margherita.
Margherita, figlia di Ferdinando, primo duca di Genova, e
Elisabetta di Sassonia, era destinata a diventare una principessa.
Margherita cresce in un contesto turbolento; l'unione dei
genitori, nata da un matrimonio combinato, non riesce mai a far nascere l'amore
tra i due.
Quando Margherita ha soli 3 anni, il padre viene a mancare.
A poco meno di un anno di distanza dalla morte del marito, quando
ancora il periodo di lutto non era finito, Elisabetta, la madre, sposa in
segreto l'ufficiale d'ordinanza del Duca, non nobile, che ama segretamente
ormai da anni.
Questo fa infuriare il Re Vittorio Emanuele II, cognato della
donna, che allontana lei e l'amante dalla corte. I due sposi restano per anni
relegati a Stresa costringendo Margherita, ancora una bambina, a seguirli
insieme al fratello.
Ai nobili si sa, piace godersi la vita; e indubbiamente nella
villa sul Lago non potevano mancare feste e banchetti; ricche e sontuose
pietanze riempiono le sale da pranzo.
La famiglia di Margherita a Stresa ha un pasticcere di fiducia,
Pietro Antonio Bolongaro. Margherita insieme a sua madre si reca spesso alla
Pasticceria Bolongaro per bere del the.
Nel 1857, in occasione della prima comunione della futura
principessa, il pasticcere crea dei deliziosi biscotti da potarle in dono. A
lei piacciono al primo morso.
Negli anni Margherita cresce, studia molto e acquisisce un
carattere forte e sicuro diventando una giovane donna. Con l'arrivo dell'adolescenza
sbocciano anche i primi amori e le prime cotte; si vocifera infatti che non
avesse occhi che per il giovane cugino, il duca d'Aosta Amedeo, figlio del re
Vittorio Emanuele II d'Italia.
Ma Margherita è destinata a sposare il fratello di Amedeo, Umberto.
Del primo incontro tra i giovani Margherita e Umberto si dice che
non si rivolsero nemmeno la parola, pensavano non potessero mai avere un futuro
insieme.
Nonostante tra i due ci fosse un rapporto di parentela, in molti
spingono per il loro matrimonio. E lo fanno a tal punto che Margherita va in
sposa a Umberto I a soli 16 anni.
Anche dopo il matrimonio, l'ormai principessa Margherita non
abbandona mai del tutto Stresa, in cui è solita recarsi in villeggiatura
insieme alla madre. In tali occasioni non mancano mai le abbuffate di
margheritine. Anzi, è talmente pazza per questi biscotti, che anche quando non
è a Stresa, se li fa spedire.
Gli anni passano e Margherita, trasferitasi in quel periodo a
Napoli, dà al mondo il suo unico figlio, Vittorio Emanuele Ferdinando Maria
Gennaro. In quegli anni napoletani nasce anche la famosa pizza Margherita.
Nel 1878, venuto a mancare il re, Umberto I sale al trono
incoronando Margherita prima Regina D'Italia.
Una volta divenuta Regina istituisce la festa di Ferragosto in cui
alla Casa Reale le margheritine di Stresa vengono offerte agli ospiti.
Dietro la solennità e lo sfarzo si nasconde però una grande
tristezza causata da un matrimonio privo di amore. Umberto I è solito tradire
la moglie con l'amante Eugenia. La Regina cerca di consolarsi con grosse
abbuffate di margherite.
Nel 1900 accade qualcosa che sconvolge la vita della Regina: resta
vedova.
Divenuta Regina Madre, Margherita trascorre molto tempo con la
madre a cui si lega in modo morboso a tal punto che dieci anni più tardi, alla
perdita anche della madre decide che non avrebbe più messo piede a Stresa. Ma
dalle margherite non si separò mai! Vengono preparate alla Pasticceria
Bolongaro e spedite alla corte reale.
Immagine della Regina Margherita tratta dal web |
Ancora oggi i biscotti sono il dolce simbolo della città e il
prodotto più venduto alla pasticceria Bolongaro.
La ricetta.
Per preparare circa 40 margherite occorrono:
4 tuorli di uova sodi
250 grammi di burro morbido
120 grammi di zucchero a velo
Scorza grattugiata di mezzo limone
Baccelli di mezza bacca di vaniglia
200 grammi di farina
200 grammi di amido di mais
La preparazione dei biscotti inizia passando al setaccio molto
fine i tuorli d'uovo sodo.
Si continua poi lavorando con le fruste il burro con lo zucchero a
velo, la scorza di limone e la vaniglia.
Al composto si aggiungono i tuorli d'uovo e si lavora ancora con
le fruste.
Si setacciano le farine e si amalgamano al l'impasto che andrà
fatto riposare in frigorifero per circa due ore.
Trascorse le due ore il composto risulterò molto duro; andrà
lavorato leggermente con le mani, ma non troppo altrimenti diventerà troppo
morbido.
Accendere il forno a 200 gradi.
Stendere la frolla fino ad uno spessore di circa 1 cm, con un
tagliabiscotti tondo di circa 3/4 cm di diametro ricavare tanti dischi e porli
su una placca foderata con carta forno.
Schiacciare leggermente con un dito il centro del biscotto in modo
da creare un piccolo solco.
Infornare per circa 15 minuti di che i biscotti non saranno
leggermente dorati.
Una volta cotti lasciarli raffreddare su una gratella e
cospargerli con abbondante zucchero a velo.